venerdì 10 febbraio 2017

…punti di vista sullo Scotch Fancy di Carmine Settembre

Sig. Carmine Settembre
1 - D) Vuole raccontare in che anno e dove ha visto per la prima volta lo Scotch Fancy ?

R) Il primo incontro con questa Razza è avvenuto circa 30 anni fa. Un amico di famiglia mi fece omaggio di una coppia per i miei figli, all'ora in tenera età.

2 - D) Quali caratteristiche particolari, riferendomi a pregi e difetti, avevano i soggetti di quel periodo e cosa l’ha affascinata sin da subito ?
R) Non molti erano i soggetti veramente apprezzabili in quel periodo. Ricordo che in giro ed anche nelle mostre, si vedevano esemplari molto disomogenei tra loro. Si passava da soggetti spalluti con piumaggio lungo e slavato, a soggetti piccoli con buon piumaggio ma con poca propensione alla posizione tipica della razza. L'eleganza e la "posizione a mezza luna" sono state le cose che mi hanno colpito fin da subito, ed hanno fatto scattare la scintilla dell'amore verso questa magnifica razza che ancora oggi persiste solidamente immutato.

3 - D) Tra gli storici allevatori pionieri della razza, secondo lei chi, in che modo e con quali pregi ne ha influenzato maggiormente lo sviluppo, gettando nel tempo le basi che ci hanno portato allo Scotch Fancy dei giorni nostri ?
R) Ho imparato a conoscere le origini dello Scotch e le vicissitudini che nel tempo ne hanno influenzato le caratteristiche e persino l'esistenza stessa, solo attraverso scritti ricerche e testimonianze di un tempo che fu. Mi è quindi davvero difficile rispondere in modo compiuto a questa domanda.

4 - D) Da quale ceppo provenivano le sue prime coppie e su quali linee, negli anni a seguire, ha basato il suo lavoro genetico ?

R) Diciamo che quando ho deciso di fare sul serio, cioè dopo le delusioni del primo anno di allevamento, come primo obbiettivo mi sono imposto di crearmi una base teorica, se pur minima, sull'ornicoltura in generale e specifica della Razza. La lettura di libri e di articoli specializzati, unitamente alla visita di allevamenti e la frequentazione di mostre ornitologiche, mi sono state d'aiuto per iniziare a comprendere le caratteristiche morfologiche e le tecniche di allevamento del nostro beniamino. Fatto ciò ho iniziato i miei primi acquisti da allevatori che all'epoca andavano per la maggiore in Campania e in altre regioni d'Italia: Persico, Rotondo, Napolano, Ciampi, Grisendi, ecc. Negli anni a seguire l'attenzione si è spostata su soggetti esteri. In particolare su canarini provenienti da importanti allevamenti belgi e tedeschi, al fine di migliorare sempre di più le caratteristiche del mio allevamento.
 Da qui man mano ho iniziato la selezione della mia produzione che nel frattempo iniziava ad essere competitiva e molto apprezzata. Infatti di lì a poco, sono arrivati i primi riconoscimenti ufficiali sulle mostre.
5 - D) A quali pregi ha dato maggiore importanza nello scegliere i suoi capostipiti?

R) Va da se che la scelta dei riproduttori prescinde d'obbligo dal considerando della Razza. Su tutti però amo privilegiare i soggetti con buona postura e taglia che presentano un collo adeguatamente lungo che va ad inserirsi senza spigolature in un bel dorso lungo e stretto, mostrando quella "sventratura" nella parte interna del corpo che è tipica della Razza e che a mio avviso va sempre ricercata.

6 - D) Che importanza ha la consanguineità nelle sue combinazioni genetiche? …e l'utilizzo del carattere intenso?

R) La consanguineità è argomento molto delicato che richiede buone conoscenze di genetica. Forse non tutti sanno che la consanguineità è la tecnica più utilizzata nell'allevamento dei canarini. Essa consiste nel mettere in riproduzione soggetti imparentati. Quando si seleziona in consanguineità si deve tenere presente che le proprietà positive non si separano da quelle negative ma vengono messi in risalto sia i geni buoni che quelli cattivi. Quindi possiamo dire che questa tecnica se usata nel giusto modo può servire nella selezione, alla creazione di un ceppo dagli standard espositivi. Io la pratico ma con parsimonia, sia quella larga che quella stretta. I risultati a volte sono stati soddisfacenti altre volte lo sono stati meno.
Per quanto riguarda l'intensivo sono positivamente orientato alla selezione di questo "carattere", poiché ritengo che se inserito con la dovuta oculatezza, possa dare un valido aiuto ai più blasonati brinati, per migliorarne il piumaggio.
7 - D) Un corretto programma di allevamento, ad un certo punto porta inevitabilmente a dover rinsanguare accoppiando in “rottura”. Non le chiederò che linee di sangue utilizza - perché come disse tempo fa un mio carissimo amico, “l’allevatore è come il pasticcere, non ti darà mai la ricetta esatta...” - ma vuole dirci in che modo procede e quante difficoltà trova a reperire soggetti con sangue nuovo?
R) Concordo sull'inserimento di tanto intanto di qualche nuovo soggetto. Tra le cause che maggiormente "impongono" tale esigenza, vi è sicuramente la reiterata consanguineità.
Purtroppo non è sempre facile venire in possesso del materiale che si vorrebbe. In genere i soggetti più interessanti quasi mai vengono ceduti. A meno che non si è disposti a mollare qualche "pezzo pregiato" del proprio allevamento.

8 - D) In base alla sua esperienza, con quali linee di sangue si esprimono meglio in riproduzione i suoi soggetti?

R) In questi 30 anni ho testato diverse linee di sangue importanti, reperite come dicevo prima, principalmente da allevamenti campani. In alcuni casi i risultati purtroppo non sono stati sempre soddisfacenti. La spiegazione che mi sono dato è che "il sangue" di queste linee, non si sposa con le mie. Per cui, quando ho necessità, in mancanza di altro, ritorno su una linea che fa parte tra quelle con le quali ho iniziato questa avventura, perché mi assicura più di altre maggiori garanzie, in quanto la produzione che ne discende si avvicina meglio al mio modo di intendere lo Scotch.

9 - D) Cosa pensa del livello di selezione che ha raggiunto oggi la razza e su quali caratteristiche, riferendomi a pregi e difetti, bisognerebbe porre maggiore attenzione negli accoppiamenti?
R) La Razza già da qualche anno ha raggiunto livelli espositivi molto alti. E come ho avuto modo di dire in qualche precedente occasione, le mostre ormai si vincono solo per piccole inezie. Posso affermare anche, senza ombra di dubbio, che gli Scotch italiani attualmente sono tra i migliori in assoluto e sono saldamente attestati nelle primissime posizioni del ranking mondiale. Tuttavia credo che si possa ancora migliorare sia sulla taglia che sulla posizione. Lo so, non è per niente facile mettere insieme tanti elementi. Ma sono convinto che i miglioramenti presto arriveranno, perché ritengo che un buon allevatore è anche un buon ricercatore.

10 - D) Quale consiglio si sente di dare ai giovani allevatori che si accingono a scegliere i loro futuri riproduttori?
R) Ai giovani allevatori che si approcciano ad allevare e ad affrontare dei costi, prima di tutto chiedo di porsi una domanda fondamentale: "in che misura conosco veramente lo Scotch Fancy"? In mancanza di esperienza consiglio di affidarsi ad allevatori seri con un bagaglio di esperienze nutrito, soprattutto nel campo espositivo.
Le domande sono terminate. Mi si consenta un’ultima breve riflessione sulla Classe Giudicante, di cui non ho trovato cenni in questa intervista.
Premesso che è un dato oggettivo che la qualità dei nostri Scotch ha raggiunto livelli molto alti. La domanda che mi pongo è: ma la preparazione dei Giudici che si apprestano a valutare i nostri canarini, è sufficientemente adeguata per ricompensare l'impegno profuso e le attese di noi allevatori?
Un saluto cordiale a tutti gli estimatori dello Scotch Fancy.
Carmine Settembre


4 commenti:

  1. Un saluto a tutti i lettori e appassionati. Concordo con la riflessione ultima fatta dall'amico Carmine Settembre circa la preparazione dei giudici nel giudicare i canarini. Secondo il mio parere no. Purtroppo le regole Foi prevedono la conoscenza di più di 20 razze di canarini di Forma e posizione lisci, troppe, tante, per poter formare un giudice e riconoscerli un bagaglio di conoscenza utile a valutare sin nei minimi particolari un soggetto. Ovviamente è un problema di tutte le razze di canarini e non solo dello Scotch fancy. Basti pensare che ad oggi i giudici che sono in grado di valutare lo scotch fancy si contano sulle dite di una mano.
    Un saluto affettuoso.
    Alfonso Del Mastro.

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  2. I giudici che valutano gli Scotch Fancy lo fanno in modo poco oculato e con tanta fretta.....bisogna rivedere un pó le cose!Saluti.

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  3. Credo che anche in ornitologia, come avviene ormai da anni per esempio in cinofilia, sia arrivato il momento di “creare” una figura di giudici specialisti, non dico per singola razza, ma al massimo per 2/3 razze. Non si può pretendere che un giudice sia esperto di 20 razze.

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  4. La "Specializzazione" è argomento che da anni viene portato all'attenzione della FOI da parte dei Clubs, ma i risultati conseguiti fino ad oggi sono pressoché evanescenti.
    Il muro di gomma innalzato dalla Federazione, non lascia intravedere nel breve spiragli positivi, eludendo così le esigenze di tanti allevatori che, nonostante tutto, contribuiscono con passione e abnegazione a tenere alto il buon nome dell'Ornitologia Italia.
    Il sistema non può più attendere, ma necessita ormai di un rapido quanto auspicato cambio di rotta.

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